Il rimbalzo si consolida: mercati in cerca di uno spiraglio
Dopo un primo semestre che ha messo a dura prova il capitale e la tenuta psicologica della gran parte degli investitori, l’ultima settimana ha visto il consolidamento del rimbalzo di cui si erano intravisti i segnali nelle settimane precedenti. La ripresa di valore di questa settimana ha interessato tanto il comparto azionario quanto quello obbligazionario. Osserviamone con maggior attenzione le caratteristiche.
Relative Rotation Graph: 24/06/2022 – 24/07/2022
Il tema principale delle ultime settimane è stata la ripresa del comparto growth, con il Nasdaq in prima file, e dell’obbligazionario governativo, in particolar modo i Treasuries nella parte a lungo termine della curva dei rendimenti.
Performance relative: 24/06/2022 – 24/07/2022
L’attuale rimbalzo rappresenta la seconda maggior estensione rialzista da inizio anno, dopo il rialzo dell’11% osservato nella seconda metà del mese di marzo.
S&P500 Large Cap Index (gennaio – luglio 2022)
Come sottolineato in precedenza, la ripresa di valore è stata generalizzata e la rottura a rialzo della prima resistenza intermedia, la media mobile a 50 giorni ne rappresenta il primo significativo segnale. In particolare, il segnale rialzista più netto viene dalla parte a lungo termine dei Treasuries, il che rappresenta un ottimo segnale di ripresa di una maggior liquidità sul comparto del credito governativo, prima ancora che su quello corporate e sul mercato azionario.
HYG, TLT, SPY (maggio – luglio 2022)
In questo senso, i rendimenti dei Treasuries a dieci anni sono in flessione dalla metà di giugno e sono passati da un massimo del 3,5% al 2,78% alla chiusura di venerdì 22. Come osserviamo, i rendimenti dell’ultimo mese coincidono con il massimo del 2019 e un cedimento sotto i livelli attuali proietterebbe i rendimenti decennale nell’area compresa tra 2,48% e 2,05%.
10 Year US Treasury Yield (ottobre 2021 – luglio 2022, 2013 – 2022)
Alla luce di quanto appena descritto è giusto domandarsi cosa sia accaduto nelle ultime settimane. In termini generali, questo rimbalzo resta ancora un classico movimento in controtrend, soprattutto in un contesto nel quale il newsflow sul piano macroeconomico evidenzia chiari segnali di rallentamento economico.
Fonte: Bloomberg
Ciononostante, e soprattutto in ragione di ciò, i mercati stanno iniziando a scontare l’ipotesi di un rallentamento economico talmente marcato da favorire una progressiva riduzione dei livelli attuali d’inflazione e, di conseguenza, della dimensione dei prossimi rialzi dei tassi d’interesse da parte della Fed. Nello specifico, una recente ricerca di Bloomberg evidenzia come gli economisti ad oggi si attendano rialzi dei tassi decrescenti nella seconda metà del 2022 e un primo taglio degli stessi a febbraio 2023.
Fonte: Bloomberg
In questo senso, da diverse settimane osserviamo segnali di rallentamento che sono in diretta correlazione con un’economia globale che fatica a digerire tassi d’interesse strutturalmente più alti rispetto al recente passato. La semplice osservazione del tasso medio d’interesse sui mutui ipotecari a 30 anni ci ricorda come il tasso sia passato dal 2,65% del gennaio 2021 al 5,54% del mese di luglio di quest’anno e che il livello attuale sia il più alto degli ultimi dieci anni.
30 Year Fixed Rate Mortgage Average in the United States, Fonte: Fred
In parallelo, non può sorprendere il dato della Mortgage Banking Association sul tasso di rifinanziamento dei mutui ipotecari, ad oggi al minimo dal 2000.
Mortgage refinancing rate (1998 – 2022), Fonte: Mortgage Banking Association
Evidentemente, livelli dei tassi d’interesse particolarmente elevati sono insostenibili per le economie moderne: un dato di realtà di cui siamo consapevoli non da oggi. D’altronde, se confrontiamo il livello di debito dell’economia americana e lo confrontiamo con il tasso d’interesse reale appare evidente come un riallineamento tra tassi d’interesse reali e l’attuale tasso d’inflazione sia di fatto inconciliabile con la sua sostenibilità.
Fonte: Fred
Chiarito come il mercato ad oggi sconti un progressivo deterioramento del quadro economico è del tutto logico domandarsi in quale misura questa evoluzione potrà incidere sulle prospettive del mercato azionario. Procediamo con ordine.
Sul piano del sentiment, è evidente come l’ipervenduto del mercato, osservato mediante il numero di titoli dell’NYSE che scambia sopra la media mobile a 200 giorni, non sia quello del 2009 o 2020, ma piuttosto sia simile a quello del 2011 e 2016.
% of NYSE stocks above 200 day moving average
Se confrontiamo quest’indicatore di sentiment con l’S&P500, notiamo come negli ultimi mesi non si osservi alcuni tipo di divergenza tra i minimi che, al contrario, si sono venuti a formare nello stesso periodo. Estendiamo ora l’osservazione sulla percentuale di titoli dell’NYSE che scambia sopra la media mobile a 50 giorni. Come prevedibile c’è un numero maggiore di titoli che scambiano sopra la media mobile a 50 giorni rispetto a quelli che scambiano sopra la media mobile a 200 giorni.
% of NYSE stocks above 50 day moving average
Se, tuttavia, confrontiamo quest’indicatore di sentiment con l’S&P500, osserviamo una chiara divergenza rialzista, che ben spiega il miglioramento marginale degli internals del mercato americano.
% of NYSE stocks above 50 day moving average; S&P500 Large Cap Index (febbraio – luglio 2022)
Infine, un’ultima considerazione su come questo cambio di paradigma possa incidere sulle scelte di allocazione settoriale sul mercato azionario. Nel grafico sottostante prendiamo in considerazione la forza relativa tra il Pring Deflation Index ed il Pring Inflation Index: elaborati da uno dei padri dell’analisi tecnica, Martin Pring, i due indici considerano al loro interno i settori industriale che tendono a meglio performance nei contesti deflattivi ed in quelli inflattivi. Come osserviamo, il minimo di periodo di forza relativa tra questi indici si è registrato a maggio, con largo anticipo rispetto ai dati più negativi sull’inflazione. Da maggio ad oggi i titoli da contesto “deflattivo” sono tornati rapidamente a sovraperformare quelli che meglio operano nei contesti inflattivi: come sempre, il mercato vede cose che noi non vediamo e, meglio di qualsiasi analista, anticipa con largo anticipo ogni scenario futuro.
Pring Deflation Index / Pring Inflation Index (maggio 2021 – luglio 2022)
In conclusione, da diverse settimane abbiamo una larga disponibilità di dati che ci suggeriscono come i mercati potrebbero essere arrivati su un minimo significativo. Il rimbalzo di queste sedute è un piccolo step in questa direzione. Alla luce dei numeri analizzati nelle settimane precedenti, potremmo andare incontro ad ulteriori drawdown, in un range del 5%-10%, nel caso in cui il minimo di giugno sia anche un minimo di periodo. Diversamente, qualora dovessimo ritornare sul minimo di giugno e mettercelo alle spalle, presumibilmente potremmo andare incontro ad un’estensione del downtrend di questi mesi. Come sempre, la strategia è accumulare posizioni rialziste nella misura in cui i dati a nostra disposizione descrivono un contesto costruttivo.
Un dato è certo: il processo c.d. di “bottoming” di un downtrend non è mai rapido, così come, in egual misura, la formazione di un “top” di mercato è un processo altrettanto lento. Nel corso di questi mesi complessi un attento money management ha consentito a molti investitori di limitare i danni e, in alcuni casi, anche di strappare qualche sorriso. Il rialzo delle ultime settimane collettivamente ci restituisce un po’ di sollievo e domani si ricomincia, con la consapevolezza di sempre: la partita sui mercati si gioca in funzione delle evidenze a nostra a disposizione e di un piano d’azione che deve tener conto dello stato mutevole delle cose.
“Tutti hanno un piano fino a che non vengono colpiti in faccia“
Mike Tyson
Disclaimer:
Questo documento assume natura educativa e non può essere considerato attività di consulenza finanziaria indipendente. L’autore o DLD Capital SCF S.r.l. non sono responsabili delle decisioni che potrebbero essere intraprese a seguito della lettura di questo articolo. Prima di assumere scelte d’investimento, suggeriamo di rivolgervi ad un consulente finanziario iscritto all’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari (www.organismocf.it).
Condividi
Informativa
Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità (“miglioramento dell'esperienza” e “misurazione”) come specificato nella cookie policy.
Puoi liberamente prestare, rifiutare o revocare il tuo consenso, in qualsiasi momento. Scopri di più e personalizzaAccettaRifiuta×
Manage consent
Cookie Policy
Questo documento contiene informazioni in merito alle tecnologie che consentono a questa Applicazione di raggiungere gli scopi descritti di seguito. Tali tecnologie permettono al Titolare di raccogliere e salvare informazioni (per esempio tramite l’utilizzo di Cookie) o di utilizzare risorse (per esempio eseguendo uno script) sul dispositivo dell’Utente quando quest’ultimo interagisce con questa Applicazione.
Per semplicità, in questo documento tali tecnologie sono sinteticamente definite “Strumenti di Tracciamento”, salvo vi sia ragione di differenziare.
Per esempio, sebbene i Cookie possano essere usati in browser sia web sia mobili, sarebbe fuori luogo parlare di Cookie nel contesto di applicazioni per dispositivi mobili, dal momento che si tratta di Strumenti di Tracciamento che richiedono la presenza di un browser. Per questo motivo, all’interno di questo documento il temine Cookie è utilizzato solo per indicare in modo specifico quel particolare tipo di Strumento di Tracciamento.
Alcune delle finalità per le quali vengono impiegati Strumenti di Tracciamento potrebbero, inoltre richiedere il consenso dell’Utente. Se viene prestato il consenso, esso può essere revocato liberamente in qualsiasi momento seguendo le istruzioni contenute in questo documento.
Questa Applicazione utilizza Strumenti di Tracciamento gestiti direttamente dal Titolare (comunemente detti Strumenti di Tracciamento “di prima parte”) e Strumenti di Tracciamento che abilitano servizi forniti da terzi (comunemente detti Strumenti di Tracciamento “di terza parte”). Se non diversamente specificato all’interno di questo documento, tali terzi hanno accesso ai rispettivi Strumenti di Tracciamento.
Durata e scadenza dei Cookie e degli altri Strumenti di Tracciamento simili possono variare a seconda di quanto impostato dal Titolare o da ciascun fornitore terzo. Alcuni di essi scadono al termine della sessione di navigazione dell’Utente.
In aggiunta a quanto specificato nella descrizione di ciascuna delle categorie di seguito riportate, gli Utenti possono ottenere informazioni più dettagliate ed aggiornate sulla durata, così come qualsiasi altra informazione rilevante – quale la presenza di altri Strumenti di Tracciamento – nelle privacy policy dei rispettivi fornitori terzi (tramite i link messi a disposizione) o contattando il Titolare.
Attività strettamente necessarie a garantire il funzionamento di questa Applicazione e la fornitura del Servizio
Questa Applicazione utilizza Cookie comunemente detti “tecnici” o altri Strumenti di Tracciamento analoghi per svolgere attività strettamente necessarie a garantire il funzionamento o la fornitura del Servizio.
Altre attività che prevedono l’utilizzo di Strumenti di Tracciamento
Miglioramento dell’esperienza
Questa Applicazione utilizza Strumenti di Tracciamento per fornire una user experience personalizzata, consentendo una migliore gestione delle impostazioni personali e l’interazione con network e piattaforme esterne.
Interazione con social network e piattaforme esterne
Questo tipo di servizi permette di effettuare interazioni con i social network, o con altre piattaforme esterne, direttamente dalle pagine di questa Applicazione.
Le interazioni e le informazioni acquisite da questa Applicazione sono in ogni caso soggette alle impostazioni privacy dell’Utente relative ad ogni social network.
Questo tipo di servizio potrebbe comunque raccogliere dati sul traffico per le pagine dove il servizio è installato, anche quando gli Utenti non lo utilizzano.
Si raccomanda di disconnettersi dai rispettivi servizi per assicurarsi che i dati elaborati su questa Applicazione non vengano ricollegati al profilo dell’Utente.
Pulsante e widget sociali di Linkedin (LinkedIn Corporation)
Il pulsante e i widget sociali di LinkedIn sono servizi di interazione con il social network Linkedin, forniti da LinkedIn Corporation.
Dati Personali trattati: Cookie e Dati di utilizzo.
Luogo del trattamento: Stati Uniti – Privacy Policy.
Misurazione
Questa Applicazione utilizza Strumenti di Tracciamento per misurare il traffico e analizzare il comportamento degli Utenti con l’obiettivo di migliorare il Servizio.
Servizi di statistica anonimizzata
I servizi in questa sezione permettono al Titolare di elaborare e gestire statistiche in forma anonima grazie all’uso di Strumenti di Tracciamento di prima parte.
Google Analytics con IP anonimizzato
Google Analytics è un servizio di analisi web fornito da Google LLC oppure da Google Ireland Limited, a seconda della posizione in cui questa Applicazione viene utilizzata, (“Google”). Google utilizza i Dati Personali raccolti allo scopo di tracciare ed esaminare l’utilizzo di questa Applicazione, compilare report e condividerli con gli altri servizi sviluppati da Google.
Google potrebbe utilizzare i Dati Personali per contestualizzare e personalizzare gli annunci del proprio network pubblicitario.
Questa integrazione di Google Analytics rende anonimo il tuo indirizzo IP. L’anonimizzazione funziona abbreviando entro i confini degli stati membri dell’Unione Europea o in altri Paesi aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo l’indirizzo IP degli Utenti. Solo in casi eccezionali, l’indirizzo IP sarà inviato ai server di Google ed abbreviato all’interno degli Stati Uniti.
Dati Personali trattati: Cookie e Dati di utilizzo.
Luogo del trattamento: Stati Uniti – Privacy Policy – Opt Out; Irlanda – Privacy Policy – Opt Out.
Statistica
I servizi contenuti nella presente sezione permettono al Titolare del Trattamento di monitorare e analizzare i dati di traffico e servono a tener traccia del comportamento dell’Utente.
WordPress Stat
WordPress Stats è un servizio di statistica fornito da Automattic Inc. oppure da Aut O’Mattic A8C Ireland Ltd., a seconda della posizione in cui questa Applicazione viene utilizzata.
Dati Personali trattati: Cookie e Dati di utilizzo.
Luogo del trattamento: Stati Uniti – Privacy Policy; Irlanda – Privacy Policy.
Come gestire le preferenze e prestare o revocare il consenso
Esistono vari modi per gestire le preferenze relative agli Strumenti di Tracciamento e per prestare o revocare il consenso, ove necessario:
Gli Utenti possono gestire le preferenze relative agli Strumenti di Tracciamento direttamente tramite le impostazioni dei propri dispositivi – per esempio, possono impedire l’uso o l’archiviazione di Strumenti di Tracciamento.
In aggiunta, ogni qualvolta l’utilizzo di Strumenti di Tracciamento dipenda da consenso, l’Utente può prestare o revocare tale consenso impostando le proprie preferenze all’interno dell’informativa sui cookie o aggiornando tali preferenze tramite il widget delle impostazioni di tracciamento, se presente.
Grazie ad apposite funzioni del browser o del dispositivo è anche possibile rimuovere Strumenti di Tracciamento precedentemente salvati.
Altri Strumenti di Tracciamento presenti nella memoria locale del browser possono essere rimossi cancellando la cronologia di navigazione.
Per quanto riguarda Strumenti di Tracciamento di terza parte, gli Utenti possono gestire le preferenze e revocare il consenso visitando il relativo link di opt out (qualora disponibile), utilizzando gli strumenti descritti nella privacy policy della terza parte o contattandola direttamente.
Individuare le impostazioni relative agli Strumenti di Tracciamento
Gli Utenti possono, per esempio, trovare informazioni su come gestire i Cookie in alcuni dei browser più diffusi ai seguenti indirizzi:
Google Chrome
Mozilla Firefox
Apple Safari
Microsoft Internet Explorer
Microsoft Edge
Brave
Opera
Gli Utenti possono inoltre gestire alcuni Strumenti di Tracciamento per applicazioni mobili disattivandoli tramite le apposite impostazioni del dispositivo, quali le impostazioni di pubblicità per dispositivi mobili o le impostazioni relative al tracciamento in generale (gli Utenti possono consultare le impostazioni del dispositivo per individuare quella pertinente).
Titolare del Trattamento dei Dati
DLD Capital scf s.r.l. – Viale Parioli 112- 00197 Roma
Indirizzo email del Titolare: info@dldcapital.it
Dal momento che l’uso di Strumenti di Tracciamento di terza parte su questa Applicazione non può essere completamente controllato dal Titolare, ogni riferimento specifico a Strumenti di Tracciamento di terza parte è da considerarsi indicativo. Per ottenere informazioni complete, gli Utenti sono gentilmente invitati a consultare la privacy policy dei rispettivi servizi terzi elencati in questo documento.
Data l’oggettiva complessità di identificazione delle tecnologie di tracciamento, gli Utenti sono invitati a contattare il Titolare qualora volessero ricevere ulteriori informazioni in merito all’utilizzo di tali tecnologie su questa Applicazione.
Definizioni e riferimenti legali
Dati Personali (o Dati)
Costituisce dato personale qualunque informazione che, direttamente o indirettamente, anche in collegamento con qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale, renda identificata o identificabile una persona fisica.
Dati di Utilizzo
Sono le informazioni raccolte automaticamente attraverso questa Applicazione (anche da applicazioni di parti terze integrate in questa Applicazione), tra cui: gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dall’Utente che si connette con questa Applicazione, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nell’inoltrare la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta dal server (buon fine, errore, ecc.) il paese di provenienza, le caratteristiche del browser e del sistema operativo utilizzati dal visitatore, le varie connotazioni temporali della visita (ad esempio il tempo di permanenza su ciascuna pagina) e i dettagli relativi all’itinerario seguito all’interno dell’Applicazione, con particolare riferimento alla sequenza delle pagine consultate, ai parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’Utente.
Utente
L’individuo che utilizza questa Applicazione che, salvo ove diversamente specificato, coincide con l’Interessato.
Interessato
La persona fisica cui si riferiscono i Dati Personali.
Responsabile del Trattamento (o Responsabile)
La persona fisica, giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente che tratta dati personali per conto del Titolare, secondo quanto esposto nella presente privacy policy.
Titolare del Trattamento (o Titolare)
La persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o altro organismo che, singolarmente o insieme ad altri, determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali e gli strumenti adottati, ivi comprese le misure di sicurezza relative al funzionamento ed alla fruizione di questa Applicazione. Il Titolare del Trattamento, salvo quanto diversamente specificato, è il titolare di questa Applicazione.
Questa Applicazione
Lo strumento hardware o software mediante il quale sono raccolti e trattati i Dati Personali degli Utenti.
Servizio
Il Servizio fornito da questa Applicazione così come definito nei relativi termini (se presenti) su questo sito/applicazione.
Unione Europea (o UE)
Salvo ove diversamente specificato, ogni riferimento all’Unione Europea contenuto in questo documento si intende esteso a tutti gli attuali stati membri dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo.
Cookie
I Cookie sono Strumenti di Tracciamento che consistono in piccole porzioni di dati conservate all’interno del browser dell’Utente.
Strumento di Tracciamento
Per Strumento di Tracciamento s’intende qualsiasi tecnologia – es. Cookie, identificativi univoci, web beacons, script integrati, e-tag e fingerprinting – che consenta di tracciare gli Utenti, per esempio raccogliendo o salvando informazioni sul dispositivo dell’Utente.
________________________________________
Riferimenti legali
La presente informativa privacy è redatta sulla base di molteplici ordinamenti legislativi, inclusi gli artt. 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679.
Ove non diversamente specificato, questa informativa privacy riguarda esclusivamente questa Applicazione.
Il rimbalzo si consolida: mercati in cerca di uno spiraglio
Dopo un primo semestre che ha messo a dura prova il capitale e la tenuta psicologica della gran parte degli investitori, l’ultima settimana ha visto il consolidamento del rimbalzo di cui si erano intravisti i segnali nelle settimane precedenti. La ripresa di valore di questa settimana ha interessato tanto il comparto azionario quanto quello obbligazionario. Osserviamone con maggior attenzione le caratteristiche.
Il tema principale delle ultime settimane è stata la ripresa del comparto growth, con il Nasdaq in prima file, e dell’obbligazionario governativo, in particolar modo i Treasuries nella parte a lungo termine della curva dei rendimenti.
L’attuale rimbalzo rappresenta la seconda maggior estensione rialzista da inizio anno, dopo il rialzo dell’11% osservato nella seconda metà del mese di marzo.
Come sottolineato in precedenza, la ripresa di valore è stata generalizzata e la rottura a rialzo della prima resistenza intermedia, la media mobile a 50 giorni ne rappresenta il primo significativo segnale. In particolare, il segnale rialzista più netto viene dalla parte a lungo termine dei Treasuries, il che rappresenta un ottimo segnale di ripresa di una maggior liquidità sul comparto del credito governativo, prima ancora che su quello corporate e sul mercato azionario.
In questo senso, i rendimenti dei Treasuries a dieci anni sono in flessione dalla metà di giugno e sono passati da un massimo del 3,5% al 2,78% alla chiusura di venerdì 22. Come osserviamo, i rendimenti dell’ultimo mese coincidono con il massimo del 2019 e un cedimento sotto i livelli attuali proietterebbe i rendimenti decennale nell’area compresa tra 2,48% e 2,05%.
Alla luce di quanto appena descritto è giusto domandarsi cosa sia accaduto nelle ultime settimane. In termini generali, questo rimbalzo resta ancora un classico movimento in controtrend, soprattutto in un contesto nel quale il newsflow sul piano macroeconomico evidenzia chiari segnali di rallentamento economico.
Ciononostante, e soprattutto in ragione di ciò, i mercati stanno iniziando a scontare l’ipotesi di un rallentamento economico talmente marcato da favorire una progressiva riduzione dei livelli attuali d’inflazione e, di conseguenza, della dimensione dei prossimi rialzi dei tassi d’interesse da parte della Fed. Nello specifico, una recente ricerca di Bloomberg evidenzia come gli economisti ad oggi si attendano rialzi dei tassi decrescenti nella seconda metà del 2022 e un primo taglio degli stessi a febbraio 2023.
In questo senso, da diverse settimane osserviamo segnali di rallentamento che sono in diretta correlazione con un’economia globale che fatica a digerire tassi d’interesse strutturalmente più alti rispetto al recente passato. La semplice osservazione del tasso medio d’interesse sui mutui ipotecari a 30 anni ci ricorda come il tasso sia passato dal 2,65% del gennaio 2021 al 5,54% del mese di luglio di quest’anno e che il livello attuale sia il più alto degli ultimi dieci anni.
In parallelo, non può sorprendere il dato della Mortgage Banking Association sul tasso di rifinanziamento dei mutui ipotecari, ad oggi al minimo dal 2000.
Evidentemente, livelli dei tassi d’interesse particolarmente elevati sono insostenibili per le economie moderne: un dato di realtà di cui siamo consapevoli non da oggi. D’altronde, se confrontiamo il livello di debito dell’economia americana e lo confrontiamo con il tasso d’interesse reale appare evidente come un riallineamento tra tassi d’interesse reali e l’attuale tasso d’inflazione sia di fatto inconciliabile con la sua sostenibilità.
Chiarito come il mercato ad oggi sconti un progressivo deterioramento del quadro economico è del tutto logico domandarsi in quale misura questa evoluzione potrà incidere sulle prospettive del mercato azionario. Procediamo con ordine.
Sul piano del sentiment, è evidente come l’ipervenduto del mercato, osservato mediante il numero di titoli dell’NYSE che scambia sopra la media mobile a 200 giorni, non sia quello del 2009 o 2020, ma piuttosto sia simile a quello del 2011 e 2016.
Se confrontiamo quest’indicatore di sentiment con l’S&P500, notiamo come negli ultimi mesi non si osservi alcuni tipo di divergenza tra i minimi che, al contrario, si sono venuti a formare nello stesso periodo. Estendiamo ora l’osservazione sulla percentuale di titoli dell’NYSE che scambia sopra la media mobile a 50 giorni. Come prevedibile c’è un numero maggiore di titoli che scambiano sopra la media mobile a 50 giorni rispetto a quelli che scambiano sopra la media mobile a 200 giorni.
Se, tuttavia, confrontiamo quest’indicatore di sentiment con l’S&P500, osserviamo una chiara divergenza rialzista, che ben spiega il miglioramento marginale degli internals del mercato americano.
Infine, un’ultima considerazione su come questo cambio di paradigma possa incidere sulle scelte di allocazione settoriale sul mercato azionario. Nel grafico sottostante prendiamo in considerazione la forza relativa tra il Pring Deflation Index ed il Pring Inflation Index: elaborati da uno dei padri dell’analisi tecnica, Martin Pring, i due indici considerano al loro interno i settori industriale che tendono a meglio performance nei contesti deflattivi ed in quelli inflattivi. Come osserviamo, il minimo di periodo di forza relativa tra questi indici si è registrato a maggio, con largo anticipo rispetto ai dati più negativi sull’inflazione. Da maggio ad oggi i titoli da contesto “deflattivo” sono tornati rapidamente a sovraperformare quelli che meglio operano nei contesti inflattivi: come sempre, il mercato vede cose che noi non vediamo e, meglio di qualsiasi analista, anticipa con largo anticipo ogni scenario futuro.
In conclusione, da diverse settimane abbiamo una larga disponibilità di dati che ci suggeriscono come i mercati potrebbero essere arrivati su un minimo significativo. Il rimbalzo di queste sedute è un piccolo step in questa direzione. Alla luce dei numeri analizzati nelle settimane precedenti, potremmo andare incontro ad ulteriori drawdown, in un range del 5%-10%, nel caso in cui il minimo di giugno sia anche un minimo di periodo. Diversamente, qualora dovessimo ritornare sul minimo di giugno e mettercelo alle spalle, presumibilmente potremmo andare incontro ad un’estensione del downtrend di questi mesi. Come sempre, la strategia è accumulare posizioni rialziste nella misura in cui i dati a nostra disposizione descrivono un contesto costruttivo.
Un dato è certo: il processo c.d. di “bottoming” di un downtrend non è mai rapido, così come, in egual misura, la formazione di un “top” di mercato è un processo altrettanto lento. Nel corso di questi mesi complessi un attento money management ha consentito a molti investitori di limitare i danni e, in alcuni casi, anche di strappare qualche sorriso. Il rialzo delle ultime settimane collettivamente ci restituisce un po’ di sollievo e domani si ricomincia, con la consapevolezza di sempre: la partita sui mercati si gioca in funzione delle evidenze a nostra a disposizione e di un piano d’azione che deve tener conto dello stato mutevole delle cose.
“Tutti hanno un piano fino a che non vengono colpiti in faccia“
Mike Tyson
Disclaimer:
Questo documento assume natura educativa e non può essere considerato attività di consulenza finanziaria indipendente. L’autore o DLD Capital SCF S.r.l. non sono responsabili delle decisioni che potrebbero essere intraprese a seguito della lettura di questo articolo. Prima di assumere scelte d’investimento, suggeriamo di rivolgervi ad un consulente finanziario iscritto all’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari (www.organismocf.it).